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Polacco

Język polski

Numero di parlanti madrelingua

40 milioni

Lingua ufficiale in

Repubblica di Polonia, UE

Lingua minoritaria in

Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Ucraina

Lingua della diaspora

Gran Bretagna, Germania, Irlanda, Francia, Austria (Europa); Stati Uniti, Canada, Australia, Brasile, Argentina, Nuova Zelanda (fuori dall'Europa).

Alfabeto
32 lettere
Casi grammaticali
7
Codice della lingua
pl, pol
Tipologia linguistica
flessiva , pro-drop , SVO
Famiglia linguistica
Indoeuropea, balto slave, slava, slava occidentale, lechitico
Numero di dialetti
7

Parola più lunga

figlia nubile di un abitante di Costantinopoli; più che una barzelletta è una parola realmente usata

Parola o frase curiosa

Uno scarafaggio ronza tra le canne.
Ci siamo separati dalla folla entusiasta.
Il re Carlo comprò alla regina Carolina una collana color corallo.

Storia

Il più antico esempio scritto di lingua polacca è una frase inclusa in un libro in latino sulla storia di un'abbazia dell'ordine dei cistercensi nella bassa Slesia. L'autore è un monaco tedesco. Sembrerebbe che la frase fu pronunciata da un uomo ceco che parlava con la moglie polacca.

Questa frase appare in uno scritto del 1270 nella seguente maniera Day ut ia pobrusa, a ti poziwai. Secondo le norme ortografiche contemporanee, essa dovrebbe avere la seguente struttura: Daj ać ja pobruszę, a ty poczywaj e significa "Lascia che io macini (la farina) e tu riposa". In polacco contemporaneo la frase sarebbe la seguente: Daj, niech ja pomielę, a ty odpoczywaj.

Grammatica

Il polacco ha un sistema di prefissi e suffissi molto ricco. Questi ultimi spesso fanno si che cambino sia le vocali che le consonanti. Ad esempio: świat (mondo) e na świecie (nel mondo), zapraszamy (invitiamo) e zaprosimy (inviteremo) o droga (cammino) e po drodze (in cammino).

Da alcuni anni il numero dei generi esistenti in polacco sono oggetto di dibattiti. Qui sosteniamo la tesi secondo la quale esistono tre o quattro generi al singolare e due al plurale. Questo è dovuto al fatto che il maschile tradizionale si divide in due generi separati, mentre al plurale, determinato dall'accordo con aggettivo e verbo, al singolare è solo parzialmente determinato dal genere:

  • Singolare
    • Maschile
      • Maschile animato
      • Maschile inanimato
    • Femminile
    • Neutro

La forma dei casi dipende dal genere dei sostantivi e dal suono con il quale terminano. La distinzione tra suoni duri e dolci è fondamentale per la grammatica polacca. I suoni dolci si pronunciano con il suono "i", che non appare nei suoni duri.

Genere Desinenza tipica
Maschile (animato, inanimato) → Consonanti dolci o dure, -a
Femminile → -a, consonante (in gran parte dolce), -ni
Neutro → -o, -ie, -ę, -um

Sistema di scrittura e pronuncia

Ufficialmente l'alfabeto è composto da 32 lettere:

  • a
  • ą
  • b
  • c
  • ć
  • d
  • e
  • ę
  • f
  • g
  • h
  • i
  • j
  • k
  • l
  • ł
  • m
  • n
  • ń
  • o
  • ó
  • p
  • q
  • r
  • s
  • ś
  • t
  • u
  • v
  • w
  • x
  • y
  • z
  • ź
  • ż

Esistono 4 diacritici: coda (ogonek, ą, ę) accento acuto (kreska, ć, ń, ó, ś, ź), sbarra (kreska ukośna, ł) e punto (kropka, ż).

Nel sistema fonetico polacco esiste un contrasto molto interessante tra due gruppi di suoni che potrebbero sembrare uguali agli stessi madrelingua. Sia sz sia ś suonano come la "sh" inglese. La differenza consiste nel fatto che sz è una palatale retroflessa (pronunciata con la punta della lingua verso il palato e ritratta) mentre la ś è un'alveolare palatale e si pronuncia con il dorso della lingua piatto e le labbra un po' tirate verso i lati.

Alcune coppie minime che si distinguono per un solo tratto:

Palatale retroflessa

  • cz - życzę
    voglio
  • - dżem
    marmellata
  • sz - wiesz
    tu sai
  • ż - żarno
    macina

Alveolare palatale

  • ć - życie
    vita
  • - dzień
    giorno
  • ś - wieś
    paese
  • ź - ziarno
    granello

Ai non madrelingua risulta difficile percepire la differenza. Anche cz [t͡ʂ] contrasta con trz [tʂ] quando si hanno suoni separati come nelle parole czy (se) e trzy (albero). Insieme alla ć esistono tre suoni "ch" che i non polacchi fanno fatica a distinguere.

Dialetti

Il casubio (kaszubski) attualmente è considerato come una lingua indipendente a volte uguale allo slesiano. Attualmente le differenze dialettali in Polonia sono diminuite per il grado di importanza, almeno dalla fine della seconda guerra mondiale. È appropriato parlare dei differenti accenti che esistono nel polacco standard con alcune parole locali piuttosto che di varietà locali diverse tra loro.

Fatti interessanti

Come per le altre lingue slave, il polacco ha un ampio ventaglio di diminutivi che vengono impiegati con obiettivi differenti.

A volte indicano una dimensione piccola: dywanik (ombretta) è una piccola ombra dywan. Esistono anche due gradi di dimunitivi di modo che księga si riferisce ad un libro più grande del normale, książka a un libro normale e książeczka a un libro più piccolo di uno normale.

Spesso i diminutivi danno un colore di espressività e affetto. I controllori nell'autobus possono chiedere ad un passeggero di mostrare il suo bileciki (bigliettino) al posto del suo bilety (biglietto). L'addetta al banco salumi può parlare di wołowinka (vitellino) per sottolineare la buona qualità della carne. A volte i diminutivi sono impiegati per dimostrare affetto nei confronti di altre persone, ad esempio quando il padrone di casa propone un kawusia (caffettino) invece di kawa (caffè). In questo caso non si tratta delle dimensioni della tazza, ma di una dimostrazione di affetto e attenzione verso l'ospite.

Parole tematiche

Proverbi tradizionali o espressioni idiomatiche divertenti e strane.

Scioglilingua

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